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Curiosità e benefici del cavolo nero

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Un indiscusso protagonista del mese di febbraio è il cavolo nero, una varietà di cavolo diffusissima nel nostro Paese grazie al clima migliore per la sua coltivazione. Conosciamo meglio le grandi proprietà nutrizionali e terapeutiche del cavolo nero: scopriamo tutto su questa pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, identificata come Brassica oleracea acephala L., varietà palmifolia. A differenza dei cavoli in genere, questa cultivar non produce alcun fiore centrale e le foglie rappresentano l’unica porzione consumabile. Attualmente il cavolo nero è molto utilizzato anche dagli chef famosi che l’hanno riscoperto e hanno dato lustro a questo ortaggio della tradizione.

Nel nostro Paese è prodotto e cucinato soprattutto nelle regioni centrali e Centro-meridionali, principalmente in Toscana, Campania e Lazio. Ha un colore verde scuro tendente al viola melanzana e le foglie ben divise sono lievemente bitorzolute e hanno una forma lanceolata. Il suo habitat ideale è un terreno poco argilloso e particolarmente drenante e predilige un clima piuttosto fresco per evitarne la fruttificazione. Va seminato da marzo a giugno, si trapianta da luglio ad agosto, mentre la raccolta inizia in autunno e termina in inverno. Il suo sapore è leggermente amarognolo e terroso ma un po’ più dolce e delicato rispetto al cavolo riccio.

Il cavolo nero (detto anche kale) rappresenta una delle verdure più nutrienti al mondo, una miniera di antiossidanti (vitamina C, betacarotene e flavonoidi) in grado di contrastare fortemente i radicali liberi.

Cavolo nero: proprietà nutrizionali

I cavoli neri sono alimenti ricchi di:

    • Acqua (circa 90 g per 100 g di prodotto);
    • Carboidrati;
    • Proteine;
    • Fibre;
    • Vitamina A, B, C, E ed acido folico (vitamina K, importante per la produzione dei globuli rossi e la sintesi del Dna). Contiene una gran quantità di vitamina C (quasi 5 volte in più rispetto agli spinaci, una manciata di foglie contiene più vitamina C di un’arancia intera);
    • Sali minerali (calcio, zinco, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio);
    • Flavonoidi (kaempferolo, quercetina e isoramnetina). I primi due sono potenti antiossidanti, mentre l’isoramnetina è un vasodilatatore;
    • Glucosinolati, molecole cui sono state associate proprietà antitumorali;
    • Acidi grassi omega 3 (150 mg ogni 100 gr di cavolo).

Questo ortaggio tipico del mese di febbraio è un alimento povero di grassi e zuccheri. L’apporto calorico è molto basso (30 calorie circa per 100 gr di alimento) come tutti i cavoli.

Cavolo nero: i benefici per la salute

Gli effetti benefici sulla salute del cavolo nero sono numerosi e tutti importanti:

contrasta l’azione dei radicali liberi, quindi l’invecchiamento cellulare e tissutale, avendo proprietà antiossidanti;

– depura e disintossica l’organismo in particolare fegato e reni;

– aiuta l’organismo a smaltire tossine, sostanze tossiche e veleni;

– svolge un’azione antinfiammatoria importante, specie a livello di mucose gastriche e in alcune forme influenzali. Il suo potere antinfiammatorio e decongestionante funziona anche, sotto forma di decotto, in caso di distorsioni e infiammazioni osteoarticolari;

potenzia il sistema immunitario per la presenza di vitamina C;

– è un ottimo diuretico;

– favorisce l’assorbimento del ferro a livello intestinale;

rinforza pelle, muscoli e vasi sanguigni;

– supporta la funzionalità dell’apparato digerente e favorisce la peristalsi intestinale (l’evacuazione), quindi contrasta stipsi e costipazione;

– aiuta a regolare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue grazie alle fibre e migliora la pressione;

– aiuta il sistema cardiocircolatorio, fa bene al cuore grazie alla presenza di flavonoidi e favorisce la coagulazione del sangue grazie alla vitamina K;

– rafforza la mente e migliora la memoria;

– mantiene in salute ossa e denti grazie alla vitamina K, al calcio e al fosforo in esso contenuti;

protegge la vista e gli occhi per la presenza di vitamina A, luteina e beta-carotene e contribuisce a prevenire la cataratta;

aiuta a dimagrire perché contiene pochissime calorie, quindi è indicato per chi segue una dieta ipocalorica. 

Proprietà terapeutiche del cavolo nero

Nel descrivere i benefici, abbiamo accennato alcuni degli effetti terapeutici del cavolo nero. Le sue straordinarie proprietà, avvalorate da ricerche scientifiche, lo rendono uno degli alimenti più benefici presenti in natura. Si rivela efficace come coadiuvante nella cura di alcuni disturbi gastrici– come ulcera gastrica e colite ulcerosa- e sotto forma di centrifugato, è un toccasana in caso di bruciori di stomaco, difficoltà digestive e infiammazioni intestinali.

Il cavolo nero è ottimo anche come alimento per soggetti diabetici perché ha pochi zuccheri e le fibre aiutano a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Contiene una buona percentuale di ferro che lo rende ideale per chi soffre di anemia. E’ privo di glutine, quindi, può essere consumato da chi è affetto da celiachia. La sua azione antinfiammatoria e decongestionante funziona anche in caso di distorsioni, tumefazioni, infiammazioni osteoarticolari, lombalgia: basta posizionare un paio di foglie pestate sulla zona dolente fissandole con un bendaggio. Le nonne lo tramandano come rimedio naturale efficace per herpes ed herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio).  Se unito al miele, il brodo di cavolo sembra essere un ottimo rimedio per chi soffre di problemi polmonari.

Come scegliere, cuocere e conservare il cavolo nero

Al momento dell’acquisto, il cavolo nero deve presentarsi fresco (non ingiallito), compatto, con foglie carnose, di colore vivo e odore delicato. Cavoli con macchie marroni o scure e foglie avvizzite e gialle sono da evitare. I cavoli neri si possono consumare crudi (nelle insalate), centrifugati, cotti, stufati, brasati o al forno. Prima di cuocerlo, è necessario eliminare la costa centrale utilizzando un coltello. E’ preferibile una cottura al vapore per non rischiare di perdere nell’acqua le sostanze nutritive, come tutte le verdure, quando i cavoli vengono lessi per lungo tempo le vitamine si deteriorano, i sali minerali si disperdono.

Risulta perfetto anche nella preparazione di minestre e zuppe: lo testimonia la famosa ribollita toscana. Il cavolo nero, come tutti i cavoli, può essere conservato in frigorifero per oltre una settimana e si trova anche surgelato ovviamente.

Cavolo nero: effetti indesiderati e controindicazioni

Il cavolo nero, al pari degli altri cavoli e brassicacee nonché della soia, è controindicato per chi soffre di ipotiroidismo in quanto potrebbe interferire con l’assorbimento di iodio.  E’ altamente sconsigliato solo se consumato crudo: in caso fosse cotto, invece, si può mangiare moderandone il consumo.  A causa del contenuto di potassio, è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali e a coloro che assumono farmaci beta-bloccanti.

La radice è bulbosa ed anche particolarmente carnosa e per via della presenza di inulina, un polimero glucidico responsabile del retrogusto che ricorda vagamente il sapore delle nocciole. La radice è molto gustosa e si presta bene a qualsiasi preparazione: dato che può essere consumata sia cruda sia cotta, è spesso gradita sia lessa, sia nei minestroni, di accompagnamento ai primi ed ai legumi ed anche come ingrediente per insalate o contorno sfizioso da saltare in padella.

Curiosità del cavolo nero

Per celebrare i benefici del cavolo nero, qualcuno si è inventato un National Kale Day (giornata dedicata al cavolo nero) che cade nel mese di ottobre, il cui motto è “il kale non è solo un superfood, quando si tratta di salute è un supereroe”.  Il meccanismo curativo delle brassicacee sembra essere tuttora ignoto. L’unica cosa certa è che tutti i cavoli – incluso quello nero – sono in grado di far ‘uscire’ dal corpo liquidi, sierosità e altri umori dannosi per la salute.

E’ possibile consumarlo anche sotto forma di farina ottenuta dalla lavorazione delle foglie essiccate di cavolo nero. Questa farina può essere aggiunta a zuppe, minestre, all’impasto del pane o della pizza in proporzione del 5%, a anche agli Smoothie di frutta e ortaggi preparati con l’estrattore.

Nel caso di decotti, infusi e tisane, si possono utilizzare anche le foglie più tenere della pianta: ciò che è necessario, però, è assicurarsi che si tratti di radici provenienti da agricoltura biologica e, quindi, non trattate con sostanze chimiche, pesticidi o concimi di vario genere. In più, un infuso a base di raperonzolo è molto utile per la prevenzione di infiammazioni dell’apparato urinario, come ad esempio – una su tutte – la fastidiosa cistite.

Si trovano tracce dell’utilizzo terapeutico di quest’ortaggio fin dall’antichità. Grandi maestri come Galeno, Ippocrate e Catone usavano già il cavolo nero traendone diversi vantaggi. Catone lo considerava uno dei migliori rimedi a uso topico in caso di artrite, ferite, eruzioni cutanee e piaghe. 

Se uscite dal confine italiano potreste riconoscerlo con diverso nome. All’estero, infatti, il cavolo nero viene soprannominato ‘cavolo dinosauro’ per via delle sue foglie irregolari che ricordano vagamente quella che si presume possa essere stata la pelle di creature preistoriche.