Diabete: l’aiuto arriva dalla Natura
Frutta e verdura sono alimenti certamente indispensabili a tavola, ma non per tutti nelle stesse quantità e varietà. Infatti, c’è anche chi – per motivi di salute – si ritrova obbligato ad evitare il consumo di determinati “ingredienti” appartenenti a queste categorie. A tutti coloro i quali è stato diagnosticato il diabete, quasi sicuramente è stato rimodellato – per necessità – il regime alimentare da seguire ed ovviamente non è prevista né una grande quantità di frutta, né tantomeno di verdura. O meglio, è bene consumare quella giusta e sarebbe opportuno che se ne limitasse il consumo eccessivo, rispettando le indicazioni fornite dal proprio specialista e preferendo alimenti che tengano il più possibile sotto controllo la glicemia. Per questo motivo, anche frutta e verdura andranno consumate, non solo in piccole razioni misurate, ma anche in determinati momenti della giornata, dato che dovrà essere regolato il loro consumo. È ovvio che chi soffre di una malattia come il diabete – ed in particolare di quello mellito tipo 2 – dovrà effettuare dei controlli costanti e periodici per monitorare i livelli della glicemia nel sangue. Per fare in modo che siano sempre nei range previsti e che non possano destare ansia ed eccessiva preoccupazione è bene che i pasti siano una perfetta combinazione di sostanze che, nel loro complesso, inibiscano le reazioni negative dell’organismo.
“Ma per quale motivo – potreste chiedervi – la frutta e la verdura (che generalmente sono dei toccasana per l’organismo in salute), nel caso dei diabetici devono essere drasticamente ridotti (come nel caso dei frutti) o consumati – anche a volontà – ma solo in determinati momenti come nel caso delle verdure”?
Certamente la domanda è puntuale e precisa e la risposta fornita lo sarà altrettanto: al fine di effettuare i necessari e preventivi controlli della glicemia ed essere certi che i valori siano buoni, coloro che sono affetti dalla patologia del diabete devono evitare il più possibile alimenti che siano ricchi di glucidi come, appunto, anche la frutta ed anche alcune varietà di verdura il consumo delle quali, in un quadro di alimentazione generale e complessivo, potrebbe addirittura rivelarsi nocivo per la salute. Proprio per quanto detto fino a questo momento, sarà indispensabile evitare gli eccessi di questi alimenti, anche in considerazione del fatto che essi sono ricchi di fibre, oltre che di fruttosio e ciò impone che l’organismo lavori mediante alcuni processi che comportano che i vari nutrienti vengano assorbiti più lentamente ed anche la trasformazione del fruttosio in glucosio.
Ben si comprende, pertanto, che per evitare di incidere in modo negativo sull’indice glicemico sarà opportuno inserire la frutta come spuntino di metà giornata, sia alla mattina sia al pomeriggio, sempre tenendo in considerazione le caratteristiche soggettive della persona affetta da una patologia come il diabete
Diabete: cosa mangiare e come comportarsi
Il diabete è una malattia che solo chi la vive sulla propria pelle sa bene cosa significa dover rinunciare a mangiare con la libertà che ognuno meriterebbe. Ogni diabetico ha delle proprie reazioni corporee ed ecco perché non c’è una regola universalmente valida, ma ogni persona affetta dalla patologia vive una propria esperienza alimentare. Per la frutta così come per le verdure, è bene selezionare quelle varietà – come abbiamo già fatto presente in precedenza – caratterizzate possibilmente da un indice glicemico basso. Per chi ha il diabete esistono terapie diverse e personalizzate, a seconda del grado della malattia, ma ciò che deve essere considerata una costante è la necessità di movimento (soprattutto per chi si ritrova a fare i conti con i chili di troppo) e la buona e sana alimentazione che dovranno accompagnare la terapia prescritta.
Diabete: Quali sono le verdure consigliate?
Prima di elencare le verdure che contribuiscono a garantire una buona alimentazione, ci dobbiamo soffermare anche su ciò che, in realtà, non andrebbe consumato per evitare picchi di glicemia che rischiano di non essere gestibili. Al contrario sarà indispensabile che l’insulina venga prodotta in modo equilibrato ed affinché questo avvenga sarà fondamentale ridurre davvero ai minimi termini il consumo di verdure come mais, patate, barbabietole e, tra le altre, potenziare invece quello di fagioli e piselli, da sostituire – nell’eventualità – ai pasti a base di carboidrati. Tollerato e misurato dovrebbe essere il consumo di carote. Via libera a verdura cruda e/o cotta, da preferire sempre e comunque fresca. Da preferire sono anche ceci e lenticchie.
Diabete: quali sono i frutti da preferire?
Anche sulla frutta, la cosa più importante è che si valuti il consumo di alimenti con un minimo apporto di zuccheri e che siano sempre caratterizzati da basso indice glicemico. Partiamo da un fatto incontrovertibile: chi soffre di una patologia con il diabete non significa che debba arrivare quasi a demonizzare la frutta che non è mai bandita dalla tavola. L’attenzione è dovuta ed è da riservare per lo più, anche in questo caso, alle porzioni (che dovranno essere minime) ed ai momenti in cui si può consumare la frutta, considerandone anche la tipologia. In linea di massima, va bene il consumo di frutta fresca, con il suggerimento di prediligere pere, mele, arance, lamponi, pesche ed albicocche, fragole e nespole.
Invece, non conviene mai consumare in abbondanza frutti quali cachi, uva, banane ed anche fichi. Per i diabetici devono diventare esclusivamente un lontano ricordo i consumi di pesche sciroppate così come quello di frutta secca che, in teoria, non sono ammessi per nulla alla tavola di una persona che convive con la malattia del diabete.
A conclusione, potremmo dire che il diabete si può contrastare proprio a partire dall’alimentazione sana ed equilibrata, fatta anche (e soprattutto) di frutta e verdura. Ciò che occorre precisare è che – anche nel caso del diabete – prende sempre più quota il modello alimentare della dieta mediterranea che pone molto l’accento proprio su questi “ingredienti” ed è “strumento” utile per contenere eventuali rischi e pericoli determinati della malattia. Al di là di tutto, però, è fondamentale considerare l’alimentazione come un vero e proprio processo di terapia per contrastare l’azione della patologia.